
Estratto dallo scritto di Claudio Mutti intitolato “Il ruolo della Libia nel Nordafrica e nel Mediterraneo” (*)
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Per quanto la Libia faccia parte del Maghreb, ossia dell’Occidente arabo, assieme alla Tunisia, all’Algeria ed al Marocco, la sua posizione risulta tuttavia periferica rispetto ad esso; anzi, come si può leggere in una tesi di diploma in Scienze politiche presentata dieci anni fa all’Università di Toulouse [1], “la Libia è integrata nel Maghreb, tuttavia la frequenza e la continuità dei suoi rapporti politici con il Mashreq (l’Oriente arabo, quello che dalla Siria e dalla Mesopotamia si estende a tutta la penisola arabica) la portano ad essere parte attiva del Mashreq“. E al Mashreq la Libia apparterrebbe anche per via del ruolo che essa riveste nell’intreccio delle relazioni interne al mondo arabo.
Anche il geografo egiziano Gamal Hamdan considera la Libia come un paese che solo sotto il profilo antropologico e culturale può essere detto “maghrebino”, mentre rientra nell’ambito del Mashreq per quanto concerne le caratteristiche naturali (geologia, rilievi, clima). “La Libia continua ad essere l’ingresso del Maghreb e la porta del Mashreq” [2] scrive Hamdan. Secondo altri ancora, la Libia apparterrebbe, con l’Egitto e il Sudan, alla “regione del centro” (aliqlim al-wasat), cioè alla regione della valle del Nilo, che risulta centrale in quanto situata tra il Maghreb propriamente detto e la parte di mondo arabo situata nel Vicino Oriente.
Insomma, in ogni caso la Libia occupa una posizione centrale tra i due insiemi sub-regionali arabi, il Maghreb e il Mashreq, ragion per cui essa si configura come un elemento di unione tra le due ali, occidentale e orientale, del mondo arabo. La consapevolezza geopolitica di questa posizione, nonché dell’importanza geostrategica ad essa collegata, emerge in maniera chiarissima nei discorsi di Gheddafi, il quale parla della Libia, con le sue “mille miglia di litorale mediterraneo“, come di una “testa di ponte” del mondo arabo e dichiara:
<<L’importanza strategica della Libia non è venuta meno in conseguenza del fatto che la rivoluzione ha smantellato le basi inglesi e americane, poiché la Libia continua ad essere di enorme importanza strategica per gli Stati occidentali in caso di conflitto internazionale e per il dominio del Mare Mediterraneo dallo stretto di Gibilterra al Canale di Suez. (…) La posizione della Libia è fondamentale per chi intenda esercitare un controllo sul Mediterraneo e sul Nordafrica, di cui la Libia rappresenta l’antemurale>>.[3]
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Bibliografia:
- 1) A. Benatar, “De l’existence d’un sousysteme arabe“, Universitè de Toulouse, 1998.
- 2) J. Hamdan, “La Repubblica Araba Libica: studio di geografia politica“, Alam al-Kutub, Il Cairo, 197, p. 104
- 3) Registro Nazionale. “Dichiarazioni, discorsi e interviste del colonnello Muammar Gheddafi“, volume annuo n. 17, 1985 – 1986, Centre Mondial des Etudes et Recherches du Livre Vert, Tripoli, 1986, p. 961
(*) presente in “Socialismo e Tradizione“, edito da Edizioni all’insegna del Veltro